Articoli

, ,

Infortuni in agricoltura: il focus di Inail con numeri, rischi e caratteristiche

L’agricoltura, settore vitale per l’economia del nostro paese, si confronta con una realtà amara: un elevato tasso di infortuni sul lavoro. Nonostante i progressi tecnologici e le normative di sicurezza, i campi e le aziende agricole continuano a essere luoghi ad alto rischio. La fotografia degli infortuni sul lavoro dell’ultimo quinquennio consolidato disponibile, il 2019-2023 rilevato al 31 ottobre 2024, mostra comunque un contenimento in atto del fenomeno, anche per i casi mortali. Nel 2023 sono stati denunciati all’Inail per la gestione assicurativa Agricoltura, 26.546 infortuni, confermando praticamente il dato dell’anno precedente restando però ben al di sotto a quanto osservato nel 2019 (33.070, -19,7%). Analogamente per gli esiti mortali, le 138 denunce pervenute per il 2023, rappresentano il valore minore del quinquennio, in calo di soli quattro casi rispetto al 2022, ma di 33 rispetto al 2019 (171 casi, -19,3%). I primi dati provvisori per il 2024, rilevati al 31.12.2024 e pubblicati negli Open data mensili di dicembre 2024, registrano rispetto al 2023 (rilevato, per omogeneità di carattere “provvisorio”, al 31.12.2023) una diminuzione delle denunce in complesso (-1,0%) e, al contrario, un aumento di quelle con esito mortale (+10,1%).

Continua a leggere su Punto Sicuro.

,

INL, presentato il rapporto annuale con i risultati dell’attività di vigilanza svolta nel 2024

Il 31 marzo è stato presentato il Rapporto annuale INL che illustra l’attività di vigilanza svolta nel 2024 dal personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dal Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, nonché da INPS e INAIL. A chiusura dell’incontro sono state anche esposte le linee operative per l’attività 2025.

L’attività di vigilanza svolta nel 2024 dal personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dai militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, nonché da INPS e INAIL, è stata illustrata dal Direttore dell’Ispettorato, Danilo Papa. I principali dati sono: 139.680 verifiche ispettive; 83.330 violazioni in materia di salute e sicurezza accertate nelle 46.985 ispezioni effettuate (+126% rispetto al 2023); 15.000 sospensioni delle attività imprenditoriali; 200 milioni di contributi previdenziali e 20 milioni di premi assicurativi recuperati.

Continua a leggere su Amblav,

Scarica il Rapporto-annuale-2024.

,

Come tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori del settore portuale?

codici di condotta settoriali prodotti dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) sono importanti strumenti di riferimento che stabiliscono principi e indicazioni utili per elaborare e attuare politiche, strategie, programmi, legislazione, occasioni di dialogo sociale in specifici settori economici o in aggregazioni di settori.

I codici di condotta settoriali, giuridicamente non vincolanti, si concentrano su questioni “che sono prioritarie per i governi, i datori di lavoro e i lavoratori” e “specificano i principi e i processi che potrebbero essere attuati per promuovere un lavoro decoroso in particolari contesti o luoghi di lavoro”.

A ricordarlo è un documento Inail, curato dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila), che si sofferma sul settore portuale e che riporta la versione in lingua italiana dell’edizione inglese del Codice ILO 2016 (Safety and Health in ports an Ilo code of practice), pubblicata nel 2018.

Continua a leggere su Punto Sicuro.

Scarica il documento Porti. VDR nei porti.

,

LA METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO

Pubblicato un nuovo documento di INAIL che illustra gli strumenti integrativi offerti per la valutazione dei rischi psicosociali emergenti connessi al lavoro da remoto e all’innovazione tecnologica e i percorsi di ricerca condotti per il loro sviluppo.

Nell’attuale scenario del mondo del lavoro, aspetti quali il lavoro da remoto e l’innovazione tecnologica rappresentano fattori sostanziali di trasformazione delle modalità di organizzazione e svolgimento della prestazione lavorativa. Tali aspetti, fortemente interdipendenti tra loro, favoriscono la flessibilità e l’efficienza lavorativa, determinando modifiche non solo ai processi di lavoro, ma anche alle modalità di interazione e collaborazione tra gli stessi lavoratori. Accanto alle opportunità, emerge, tuttavia, la necessità di analizzare i potenziali rischi psicosociali emergenti connessi al lavoro da remoto e all’innovazione tecnologica, che possono configurarsi a vari livelli, rispetto, ad esempio, all’ iperconnessione, alle complessità nella gestione dei gruppi di lavoro, alla necessità di nuove competenze dei lavoratori e all’abbattimento dei confini tra vita privata e vita lavorativa.

Continua la lettura su Punto Sicuro

,

Al via il Piano integrato per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro

FONTE: INAIL 

Il programma, che decorre dal 1° gennaio 2025, coinvolge anche Inail e Inl per iniziative congiunte su formazione, prevenzione e vigilanza.

ROMA – Affrontare il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro con un cambio di passo decisivo attraverso misure di applicazione immediata e attività mirate per settori specifici di intervento in modo da ottimizzare tutte le iniziative utili al contrasto di infortuni e malattie professionali. È la finalità del Piano integrato per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, che decorre dal 1° gennaio 2025 sino al 31 dicembre. Approvato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali il 17 dicembre scorso, il Piano è declinato secondo obiettivi, linee di indirizzo e aree strategiche di intervento, con un monitoraggio delle attività e contestuale verifica dei risultati, e potrà essere revisionato e aggiornato in caso di esigenze sopraggiunte.

Sicurezza come “cultura” da diffondere. Come ricordato in premessa, “la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro risulta un valore etico comune non negoziabile, un investimento imprescindibile da strutturarsi sulla convinzione che un luogo di lavoro sano e sicuro non solo salva vite umane e protegge i lavoratori da infortuni sul lavoro e malattie professionali, ma può anche abbassare i costi connessi al verificarsi di eventi simili, ridurre assenteismo e turnover, aumentare produttività e qualità lavorativa”. Per raggiungere questo scopo, spiega ancora il piano, “occorre adottare un approccio differente, che prevede il superamento dell’idea secondo la quale la tutela della sicurezza rappresenti solamente una mera attività di adempimento giuridico”, puntando invece su azioni e programmi di sviluppo di una “cultura” della sicurezza valida in tutti i luoghi di vita, studio e lavoro tramite iniziative di responsabilizzazione e promozione della prevenzione.

Obiettivi e sinergie con Inail e Inl, coinvolgimento dell’Inps. Gli obiettivi del Piano sono riassunti in quattro punti: sensibilizzazione e formazione di giovani e lavoratori; sostegno alle imprese; rafforzamento delle tutele in ambito lavorativo; attuazione di controlli mirati e coordinati. Da qui, nel quadro di una sinergia attiva con il Ministero e nel pieno rispetto di ruoli, compiti, funzioni e competenze istituzionali, il coinvolgimento operativo dell’Inail e dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), di cui il Piano ripercorre sinteticamente la collaborazione e le iniziative già in essere, come ad esempio l’accordo sottoscritto nel 2022 per l’interscambio delle banche dati e dei flussi informativi di vigilanza. Per quanto attiene alle campagne informative, è prevista anche la partecipazione dell’Inps.

Le azioni e i progetti dell’Inail. Riguardo specificamente agli interventi operativi di prevenzione realizzati dall’Istituto, il documento del Ministero richiama il Piano triennale Inail 2025-2027, l’avviso pubblico di finanziamento per progetti di formazione e informazione indirizzato alle figure coinvolte nei servizi di prevenzione e di protezione, gli interventi di sostegno alle imprese attraverso il bando Isi e la riduzione dei premi assicurativi.

Informazione e comunicazione. Ampio spazio viene dato alle campagne informative e alle iniziative di comunicazione, a cui lavorerà un tavolo di lavoro coordinato dal Dipartimento per l’innovazione del Ministero con gli apporti di altri soggetti e dicasteri competenti per materia. Il piano di comunicazione prevederà diffusione di messaggi su mezzi tradizionali e social, tutorial e contenuti audio/video, incontri sul territorio e partecipazione a fiere e manifestazioni tematiche, mostre interattive con progetti di realtà aumentata, l’indizione di una Conferenza nazionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Eventi specifici saranno rivolti ai giovani, agli insegnanti e agli studenti, anche nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto), mutuando esperienze e buone pratiche già attivate con successo, che l’Inail riepiloga annualmente nel Dossier scuola realizzato per la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole (22 novembre).

Nel 2025 una campagna straordinaria di vigilanza. Riguardo alle attività di vigilanza, svolte dall’Inl su base regionale, il Piano annuncia l’avvio nel 2025 di una campagna straordinaria, denominata Operazione Stop (Sicurezza di tutti gli operatori). La campagna prevede 2.500 ispezioni mirate in settori produttivi ad alto rischio infortunistico come l’edilizia, l’agricoltura, gli impianti di depurazione e di trattamento delle acque reflue, le reti fognarie e gli impianti di biogas, con controlli legali e accertamenti sulla valutazione corretta dei rischi.

Piano integrato INAIL

,

Radiazioni ottiche artificiali: le sorgenti e gli effetti sulla salute

Un intervento presenta vari aspetti connessi alle radiazioni ottiche in ambiente di lavoro e alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori esposti. Focus sugli effetti sulla salute delle radiazioni e sulla classificazione dei laser.

Brescia, 9 Dic – Il Decreto legislativo 81/2008 definisce le radiazioni ottiche ‘tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm’ e lo spettro delle radiazioni ottiche “si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioni infrarosse”.

In particolare, ai fini protezionistici, le radiazioni ottiche “sono suddivise in:

  • Radiazioni ultraviolette: radiazioni ottiche di lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nm. La banda degli ultravioletti è suddivisa in UVA (∼320-400 nm), UVB (∼ 290-320 nm) e UVC (∼ 200-290 nm);
  • Radiazioni visibili: radiazioni ottiche di lunghezza d’onda compresa tra 380 e 780 nm;
  • Radiazioni infrarosse: radiazioni ottiche di lunghezza d’onda compresa tra 780 nm e 1 mm. La regione degli infrarossi è suddivisa in IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm-1– 1 mm)”.

In relazione ai possibili effetti sulla salute e al pari delle radiazioni ionizzanti (ad esempio le radiazioni connesse a sorgenti radioattive e tubi RX) è “importante valutare i rischi da esposizione alle radiazioni ottiche, in particolare in ambito lavorativo, essendo possibili esposizioni sistematiche e continuative a tale tipo di radiazioni”.

Articolo tratto da Punto Sicuro. Continua a leggere direttamente dal sito.

,

Interpello 6/2024 e 7/2024, aggiornamento formazione del Preposto: ha cadenza biennale o quinquennale?

Nell’Interpello n. 6/ 2024 e 7/2024 la Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro risponde ancora sulla formazione e aggiornamento dei preposti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare sull’aggiornamento biennale o quinquennale, rispondendo sia al Consiglio nazionale degli Ingegneri che alla Camera di Commercio di Modena.

 La Commissione ribadisce che il comma 7-ter dell’articolo 37 del D.Lgs. n.81/2008 che prevede l’aggiornamento biennale è subordinato all’adozione del nuovo Accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

Tale accordo, come sappiamo, è stato rinviato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni durante l’ultimo incontro, a data da destinarsi.

Articolo tratto sa INSIC. Continua a leggere dal sito.

,

Amianto e Sicurezza sul Lavoro: Nuove Figure per la Gestione del Rischio

Dalla Mappatura alla Gestione del Rischio: Come la formazione di Nuove Figure Professionali Specializzate Rivoluzionerà la Sicurezza sul Lavoro per Affrontare la Sfida dell’Amianto e Proteggere Salute e Ambiente.

La gestione dell’amianto rappresenta una delle sfide più delicate nel campo della sicurezza sul lavoro. Questo minerale, un tempo ampiamente utilizzato in diversi settori per via delle sue ottime proprietà, è oggi riconosciuto come altamente pericoloso per la salute, infatti, nel periodo 2019-2023, il numero medio annuale di lavoratori affetti da malattie professionali legate all’esposizione all’amianto è stato di 1.269, rappresentando circa il 6% del totale dei casi di tecnopatie, ossia malattie derivanti dall’attività lavorativa. Ogni anno, in media, il 40% di questi pazienti (pari a 501 persone) perde la vita a causa della patologia correlata all’amianto (Inail: “ Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica – 2024”)

Nuove Figure Professionali per la Gestione del Rischio

Negli ultimi anni, l’evoluzione normativa in materia di gestione dell’amianto ha portato alla nascita di due nuove figure professionali di rilievo: l’Addetto al Censimento Amianto e il Responsabile del Rischio Amianto (RRA) (già definita nel DM 06/09/1994 in cui però non vengono specificate le competenze necessarie).

Queste figure, definite rispettivamente dalla norma UNI 11903:2023 e dalla prassi di riferimento UNI/PdR 152.2:2023, rivestono un ruolo cruciale nella tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e nella gestione degli ambienti con presenza di manufatti contenenti amianto (MCA).

Articolo tratto da Punto Sicuro. Continua a leggere dal sito di Punto Sicuro.

,

La sicurezza con le radiazioni ionizzanti: le criticità per i lavoratori

Una scheda informativa dell’Inail riporta indicazioni sulle istruttorie condotte dall’Inail in ambito radiazioni ionizzanti e sull’analisi delle principali criticità emerse. Focus sulle criticità relative ai lavoratori.

Roma, 12 Dic – L’art. 6 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 – Istituzione del servizio sanitario nazionale – Ssn – indica al punto k) che sono di competenza dello Stato “…i controlli sanitari sulla produzione dell’energia termoelettrica e nucleare e sulla produzione, il commercio e l’impiego delle sostanze radioattive…”. E l’ Inail è “organo di consulenza del Ministero della salute per quanto concerne tali competenze”.

Dunque il Ministero della salute può “richiedere il supporto dell’Inail in qualità di organo tecnico scientifico per gli aspetti di sicurezza dei lavoratori e degli individui della popolazione, nell’ambito delle varie forme di provvedimenti autorizzativi previste dal d.lgs. 101/2020” e le principali attività di consulenza svolte fino ad oggi hanno “riguardato l’espressione di pareri nell’ambito del rilascio di nulla osta di Cat. A, il decommissioning di siti nucleari e l’aggiunta intenzionale di materie radioattive nella produzione e manifattura di prodotti di consumo”.

Senza dimenticare che l’Inail è poi coinvolta direttamente ( Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101) “nell’iter per il conferimento della qualifica di sorgente di tipo riconosciuto e nel riconoscimento dell’idoneità dei servizi di dosimetria e organismi di misura”.

Articolo tratto da Punto Sicuro. Continua a leggere direttamente dal sito.